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giovedì 20 gennaio 2011

UNA RIFLESSIONE

UNA RIFLESSIONE


Sig.a Elisabetta ho apprezzato il pensiero e credo che sia una riflessione che in tanti dovrebbero fare e meditare soprattutto coloro che in questi tempi, e ce ne sono parecchi, sono solo tesi al successo personale e a calpestare i diritti altrui per ottenere vantaggi materiali di ogni genere.
Così ho deciso di far circolare questo messaggio sperando che ognuno trovi il tempo e lo voglia di fare una piccola meditazione. Ma sono convinto che pensare così non siano in molti e si rischia di essere giudicati come dei "semplicioni"


Vittorio Pino - Presidente BscLegnano asd

Subject: una riflessione



Caro Presidente,
le invio questa storia pregandola di spendere qualche minuto per leggerla.
Sono certa che lei, il suo staff e tutte le nostre ragazze la sapranno profondamente capire, apprezzare e condividere.
grazie
elisabetta



Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:

'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?'

Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.

Il padre continuò: 'Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino.'

A quel punto cominciò a narrare una storia: Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.

Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?'

Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.

Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.

Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: 'Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono'

Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise la maglia del team.

Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.

I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.

Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti.

All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.

Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta. A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita?

Incredibilmente lo lasciarono battere.

Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla. In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magicomomento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza. Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.

Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay. Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore.

Ma il gioco non era ancora finito. A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base, Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita.

Invece...
...il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla. Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: 'Shay corri in prima base! Corri in prima base!' Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base. Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione. A quell punto tutti urlarono: 'Corri fino alla seconda base!'

Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda base trafelato. Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla. Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.

Tutti urlavano: 'Bravo Shay, vai così! Ora corri!' Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo aiutò girandolo nella direzione giusta.

Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia. A quel punto tutti gridarono:' Corri in prima base, torna in prima base!' Shay così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.

'Quel giorno' disse il padre piangendo 'i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità'. Shay non è vissuto fino all'estate successiva. E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre. Non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto.



ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA: in Internet ci scambiamo un sacco di giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo.
Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.

Se stai pensando di inoltrare questo messaggio c'è probabilità che sfoglierai i tuoi contatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o 'inappropriate' a ricevere questo messaggio.

Bene: la persona che ti ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA. Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il 'naturale corso delle cose' a realizzarsi.

Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una opportunità: passiamo una calda scintilla d'amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati.




POSSA QUESTO GIORNO ESSERE UN GIORNO LUMINOSO...

venerdì 7 gennaio 2011

un RICORDO INDIMENTICABILE


Cari amici le testimonianze di affetto e simpatia ricevute dalla nostra associazione quest'anno sono state moltissime. Tantissime sono anche le testimonianze ricevute a supporto delle nostre giuste azioni di denuncia dei noti fatti...pubblicarle tutte potremmo essere tacciati di megalomania e già ci vogliono bene in tanti.....però qualcuna particolarmente significativa è giusto farla conoscere in special modo quelle che arrivano da tanto lontano...
da Cuba Armando Aguiar che a Legnano e col Softball Legnano ha vinto tutto ...tanto a vinto da essere insignito alla. "Hall of Fame" di Oklahoma (USA) (la massima onorificenza sportiva nel mondo del Baseball e del Softball) conferibile a un "coach" o a un atleta. Per un Tecnico Cubano poi ricevere tale onore in USA vale molto di più e siamo onorati come società sportiva di aver contribuito a far ottenere questo riconoscimento. Questa è una cosa che ci ripaga di tante amarezze "locali" e che ci sprona ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, a fare sempre meglio e di più.
Armando scrive e trascriviamo come ci è pervenuta: "Presidente, vorrei enviare tantisimi auguri, alla famiglia Pino, un grosso recordo a nostra scuadra, allenatori, tifosi, amici, tutte le ragaze membri della società Legnano Softball, ci sono una bella storia, unica en Italia, mai dimenticare la posibilità de comandare una scuadra d'un alto livello tecnico, fisico i umano, Grazie Presidente, mio desiderio e un buon anno sportivo i tantisimi auguri per tutte, MANDY"

Grazie "Mandy", io ti auguro di cuore di poter ripetere il nostro exploit anche dove ti trovi ora. Tu lo sai che non è facile. Certe emozioni e certi risultati sono frutto di una unicità di intenti non facilmente ripetibili. Da parte mia ti assicuro che tutto quello che tu ci hai dato, ne facciamo tesoro, e stiamo lavorando per dimostrare che alle volte i miracoli possono ripetersi. Siamo sulla buona strada. Più vediamo difficoltà, più registriamo contrarietà e più la voglia di ripeterci cresce....e chissà.
Tanti cari auguri a Te e alla tua famiglia. Ci vediamo, VITTORIO


Vittorio Pino Presidente
blepin@tin.it